In questo articolo, approfondiremo l’importante ruolo ricoperto da un’invenzione a dir poco geniale che ha fatto scalpore negli ultimi anni, soprattutto tra gli ambientalisti.
Il Waste-Shark, conosciuto anche come Drone-Squalo, è stato progettato per raccogliere i rifiuti nei bacini d’acqua chiusi.
L’idea è nata prendendo spunto dallo squalo balena, considerato come uno dei raccoglitori di biomassa marina più efficienti in natura: da qui nasce il Waste Shark, progettato dal sudafricano Richard Hardiman e realizzato dall’azienda olandese RanMarine Technology.
![RanMarine Technology.](https://www.scillasb.com/wp-content/uploads/2024/02/drsq1.png)
Questi droni vengono utilizzati e controllati da remoto, permettendo inoltre, di effettuare scansioni e monitorare le condizioni dell’ambiente marino grazie a sensori e tecnologie all’avanguardia (come sistemi anticollisione). Il WasteShark vanta diversi vantaggi, tra cui l’ecocompatibilità con zero emissioni a effetto serra, la versatilità nelle applicazioni, il basso costo, la facilità di funzionamento e l’impiego portatile. Ha un’autonomia di circa 8h, dopodiché il drone viene guidato presso appositi Shark Pod, ossia stazioni di attracco e ricarica.
RanMarine vende WasteShark in due varianti:
- di classe A (telecomandato da un operatore e utilizzato solamente per rimuovere la biomassa);
- di classe B (unità autonoma che, attraverso un sistema di sensori per la raccolta dati, imposta il campo d’azione gestendo autonomamente la pulizia del bacino d’acqua).
![Waste Shark](https://www.scillasb.com/wp-content/uploads/2024/02/drsq2.png)
Oltre al Waste Shark, l’azienda RanMarine Technology ha progettato ulteriori versioni del drone, specializzate per utilizzi diversi, tra cui:
- Mega Shark: ha una maggiore efficienza in termini volumi di rifiuti raccolti, una maggiore durata e può essere equipaggiato con un sistema di compattazione dei rifiuti aggiuntivo a bordo;
- Oil Shark: nasce in risposta alle fuoriuscite accidentali di idrocarburi in ambiente acquatico.
I Waste Shark sono già in uso nelle acque di alcuni Paesi, tra cui Dubai, Paesi Bassi, Sudafrica e Gran Bretagan. Inoltre, Sky Ocean Rescue e WWF hanno dato un notevole contribuito per permetterne l’utilizzo anche nelle acque del porto di Ilfracombe, nel nord del Devon: garantendo un funzionamento di cinque giorni alla settimana, il drone è in grado di recuperare fino a 15 tonnellate di detriti galleggianti all’anno.
![un valido alleato per la raccolta dei rifiuti nelle acque](https://www.scillasb.com/wp-content/uploads/2024/02/drsq3.jpg)
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