Laddove la compensazione di CO₂ non arriva, arriva la chimica. Un’azienda statunitense è riuscita a produrre un cemento sostenibile, “low carbon” e “low cost”, trasformando le emissioni della fase di produzione in un ingrediente aggiuntivo della miscela.

Grazie ad un elettrolizzatore il cemento sostenibile “Sublime” evita del tutto le emissioni di CO2 eliminando il problema delle alte temperature dei forni e della materia prima carbonatica, sfruttando invece secoli di rifiuti industriali.

Come rendere il cemento sostenibile?

La produzione del cemento è tra le maggiori cause delle emissioni globali di CO₂, a causa delle temperature incredibilmente elevate (1.400°-1.500°C) che devo essere inevitabilmente raggiunte; e lo si fa utilizzando forni alimentati da combustibili fossili. L’impatto è notevole, specie per la liberazione di determinate sostanze in fase di cottura, durante la fase di trasformazione del calcare in calce. È in questo momento che entra in gioco il processo elettrochimico, in grado di trasformare rocce non carbonatiche abbondantemente disponibili e secoli di rifiuti industriali in parte integrante della miscela di cemento sostenibile.

Come avviene?

Si sfrutta un sistema in più passaggi: inizialmente un elettrodo produce una soluzione che estrae il calcio dai minerali inerti, lasciando dietro di sé un silicato reattivo. Poi, un secondo elettrodo produce l’alcalinità necessaria per far precipitare il calcare (o calce), trasformandolo in un solido puro e reattivo. Il calcio reattivo ed i silicati sono poi miscelati in un processo a basse temperature per realizzare il prodotto finale: un vero e proprio cemento sostenibile.

Low carbon e ad alte prestazioni

Ma non basta che il cemento sia ecosostenibile, deve anche garantire le medesime prestazioni del più comune cemento. Infatti …

Qual è l’obiettivo?

L’obiettivo è quello di integrare l’innovazione a basse emissioni di carbonio in materiali edilizi di alta qualità, che rispettino i rigorosi criteri di resistenza, durabilità, bassa tendenza alla contrazione ed alla fessurazione, rendendo il materiale adatto all’impiego nell’industria delle costruzioni, ottenendo il più basso impatto ambientale.