Tillandsia (Bromeliaceae)”: LA FIGLIA DEL VENTO CHE AIUTA LA SOSTENIBILITA’

Una pianta antismog

Le piante donano gioia, si sa. Ma se quelle che scegliamo riescono anche a rendere più sano l’ambiente in cui si vive, è ancora meglio. La maggior parte di noi sa che ogni tipo di vegetale contribuisce a ridurre gli effetti dello smog, assimilando sostanze dannose come il monossido di carbonio, l’anidride solforosa, il biossido d’azoto e polveri sottili, oltre ad attenuare il rumore del traffico. Non tutti sanno che esiste una vera pianta antismog, chiamata Tillandsia, originaria dell’America del centro-sud che appartiene alla famiglia delle Bromeliaceae.

La Tillandsia come indicatore della performance ambientale

Un progetto di Ricerca, condotto sull’efficacia di questa pianta ed eseguito dalle Università di Firenze e Bologna, ha evidenziato come essa possa costituire un organismo di biomonitoraggio particolarmente utile e a basso costo, all’interno dell’area di distribuzione, cioè dove queste piante sono facilmente disponibili. È stato visto che essa è in grado di depurare fino a 50 mq d’aria circostante. Nei paesi dove la Tsillandia cresce spontaneamente, i livelli di inquinamento dell’aria e quindi la pericolosità per la salute umana, sono ridotti e vengono monitorati grazie al fatto che queste piante sono in salute e abbondanti, mentre il loro rapido declino indica livelli di inquinanti e piogge acide non tollerabili.

Cosa la rende così speciale?

Si tratta di una pianta epifita (cioè aerea), che cresce su altre piante senza parassitare. Ma, ciò che la rende particolare, è la mancanza di radici e il fatto che non ha bisogno di terra e annaffiatura per sopravvivere, poiché assorbe acqua e sali minerali dall’umidità dell’aria grazie ai tricomi, cioè minuscoli peletti superficiali in grado di catturarne le molecole, schermare i raggi solari e le sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera. Proprio a proposito di ciò, parliamo dello smog emesso dalle auto, dal riscaldamento delle caldaie e dalle attività industriali (tra queste anche gli idrocarburi policiclici aromatici, altamente cancerogeni). La vera peculiarità sta nel fatto che oltre a catturare gli inquinanti, questa pianta li metabolizza e li elimina, in ragione di circa 0,2 – 0,6 mg/kg di pianta. La mancanza di radici ha permesso, inoltre, di analizzare le sostanze depositate escludendo possibili interferenze con il terreno e dimostrando, così, che questa pianta non solo cattura gli inquinanti, ma è anche in grado di “mangiarli”.

Tillandsia & SCILLA SRL SB

Ma cosa hanno in comune questa pianta straordinaria e la nostra azienda? La sostenibilità. Abbiamo già spiegato in precedenza che SCILLA SRL SB offre una completa consulenza ambientale nel pieno rispetto della normativa vigente. E non è solo questo!

Abbiamo voluto parlarvi di questa pianta eccezionale, capace di depurare l’ambiente in modo del tutto autonomo e naturale, per spiegare che per tutelare l’ambiente sono importanti anche i piccoli gesti …

Articolo redatto dalla Dott.ssa Chiara Marsigliese – Biotecnologa Medico

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